Edizione 2025

Il festival di teatro di Miglionico, dedicato a chi cresce e chi crede nella propria terra.

Dall’8 al 13 luglio si terrà a Miglionico (MT) la seconda edizione di “Da grande sarò un festival”.

Con questa proposta vogliamo offrire un’occasione speciale a chi vive il territorio tutto l’anno e si pone domande su come sarà il futuro. Da più parti arrivano notizie sconfortanti su come nei prossimi anni le aree interne della Basilicata andranno incontro al completo spopolamento. Ci sono tanti modi per reagire a tutto questo, per fare in modo che la tendenza si riesca almeno ad arrestare. Crediamo fortemente che le proposte culturali possano essere occasioni per riscoprire il senso del vivere nella propria terra, per coltivare un possibile legame che non prevede necessariamente un allontanamento definitivo e per creare un’alternativa alla vita  nelle grandi città.

Partiamo quindi dal teatro, e partiamo da un paese che scommette dai più giovani, a cominciare dalle bambine e dai bambini che ancora animano la vita della comunità, passando per gli adolescenti che stanno tentando di dare animo al paese, per finire ai giovani che hanno deciso di vivere lì e che hanno intrapreso percorsi di rigenerazione sociale, culturale e politica.

Programma completo

8 luglio 2025
Giovani e Mediterraneo / Incontro di apertura | Piazza San Nicola ore 19:00
– Quando la danza parla d’amore
/ Spettacolo | Piazza San Nicola ore 20:30
Circe / Spettacolo teatrale | Largo Sant’Angelo ore 21:00

9 luglio 2025
Saga Salsa / Spettacolo teatrale | Largo Sant’Angelo ore 19:00
Pulcinellesco / Spettacolo teatrale | Piazza San Nicola ore 21:00

10 luglio 2025
Ombre / Spettacolo teatrale | Piazza Municipio ore 19:00
Ora felice / Spettacolo teatrale | Piazza San Nicola ore 21:00

11 luglio 2025
Clitennestra / Spettacolo teatrale | Piazza San Nicola ore 21:00

12 luglio 2025
Infanzia e potere / Incontro di approfondimento | Piazza San Nicola ore 19:00
Code ritte e un piffero / Spettacolo teatrale esito del laboratorio | Piazza San Nicola ore 21:00
– Speriamo che sia femmina
/ Spettacolo teatrale e musicale |Villa Comunale, Insomnia barore23:00

13 luglio 2025
I segreti del bosco / Spettacolo teatrale | Largo Sant’Angelo ore 21:00
Baccanti rave / Spettacolo teatrale e musicale | Villa Comunale, Insomnia bar ore 23:00

Il festival è organizzato all’interno del progetto Giovani in biblioteca promosso dal Comune di Miglionico e sostenuto dal Dipartimento delle politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

LABORATORI

CODE RITTE E UN PIFFERO

Laboratorio di teatro per bambini e bambine dai 7 ai 12 anni

A cura di: Nadia Casamassima – IAC Centro Arti Integrate

Attraverso giochi ed esercizi teatrali andremo a costruire uno spettacolo che avrà come protagonisti tutti i bambini e le bambine partecipanti. Partiremo da “Il pifferaio magico” dei fratelli Grimm. Questa storia racconta di un villaggio invaso dai topi e di un pifferaio magico che viene chiamato per liberare il villaggio, con la promessa di una giusta ricompensa. Il pifferaio, grazie al suono del suo piffero riuscirà a liberare i cittadini dalla terribile invasione, ma cosa succede quando il borgomastro non mantiene la sua promessa?

Dalle 10:00 alle 13:00
Castello del Malconsiglio

È necessario iscriversi compilando il form.

Calendario incontri:
Venerdì 4 luglioSabato 5 luglio – Lunedì 7 luglio – Martedì 8 luglio – Mercoledì 9 luglio – Giovedì 10 luglio – Venerdì 11  luglio – Sabato 12 luglio

Esito scenico sabato 12 luglio ore 21:00

SPETTACOLI

QUANDO LA DANZA PARLA D'AMORE

Durata 25 minuti

Di Matera Sport Academy | Coreografie a cura di Luana Perrino | Con le bambine iscritte a Matera Sport Academy

“Quando la danza parla d’amore” è un percorso fatto di emozioni , raccontate attraverso la spontaneità e la grazia delle nostre piccole ballerine. In scena, l’amore prende vita in tante forme: c’è quello che nasce nel gioco, tra movimenti curiosi e sguardi stupiti, come se ogni bambina stesse scoprendo per la prima volta cosa significa sentirsi amata.
 
C’è poi l’amore che unisce, anche da lontano: un legame invisibile, ma fortissimo, che sembra guidare i passi, intrecciando i destini. In un altro momento, l’amore si fa più consapevole, riflessivo, si interroga sul tempo che passa e su ciò che resta, mescolando sogni e paure con la dolcezza dell’attesa. E infine, l’amore che resiste, che promette di esserci per sempre, anche quando tutto cambia—forte come un abbraccio che attraversa gli anni.
 
Uno spettacolo che emoziona con semplicità, dove ogni coreografia è una piccola storia d’amore danzata con il cuore. Perché anche le bambine, con la loro leggerezza, sanno toccare corde profonde.
 
CIRCE

Durata 45 minuti

Attrice in scena Marzia D’Angeli | Pupo Ulisse creato da Salvatore Bumbello di Palermo (Scuola di Mimmo Cuticchio) | Voce Orfeo Mario Barzaghi | Voce Circe Sophia Cannizzo | Sound Design Marco Zecca e Teatro Ebasko | Scenografie digitali e Light Design Collettivo L4R e Teatro Ebasko | Scenografie Teatro Ebasko e Scuola del Legno La Malaspina di Viterbo | Costumi e oggetti Gita Naziri (artista e sarta persiana), Maria Samà e Teatro Ebasko | Produzione Teatro Ebasko APS | Sostegno alla produzione Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Comune di Melissa (KR) | Consulenza artistica Mario Barzaghi del Teatro dell’Albero di Milano | Ideazione, regia e drammaturgia Simone Bevilacqua

È uno spettacolo di teatro in strada che esplora il mito della dea greco-romana, trasportando il pubblico in un mondo epico, ricco di elementi soprannaturali, di classicismo e riflessioni.

La scenografia digitale dà vita a frammenti della storia della maga e aggiunge un’atmosfera magica all’opera. La narrazione intreccia temi di emarginazione, differenza di genere, mondo naturale, migrazione e amore.

Lo spettacolo vede in scena un’attrice su trampoli alti un metro che interagisce con la marionetta di Ulisse, un pupo siciliano realizzato da Salvatore Bumbello, artigiano della scuola di Mimmo Cuticchio. Le scene hanno al loro interno cori originali, testi in greco antico, musica dal vivo e il video-mapping.

SAGA SALSA

Durata 90 minuti

Una produzione di Qui e Ora Residenza Teatrale | Con Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli Regia Aldo Cassano | Dramaturg Silvia Baldini | Consulenza musicale Francesco Picceo | Costumi Erica Sessa

Attorno a un tavolo, fra una portata e l’altra, tre donne, tre generazioni diverse, una nonna, una mamma e una figlia, a parlare delle loro vite. Tre donne che mettono in tavola il passato e il presente in una cena da gustare, ma anche da vedere e ascoltare, una cena in cui tutti i sensi sono chiamati a partecipare e dove il pasto da consumarsi non è fatto solo di cibo ma anche di emozioni, sapori e storie.

Il pubblico è invitato nel ristorante di famiglia, proprio nell’ultimo giorno di apertura del locale. Una minaccia incombe, il locale potrebbe dover chiudere: finirà la saga della preparazione della salsa al pomodoro, la vita intorno ai tavoli, l’esistere in relazione a che cosa mangi e come cucini?

Il mangiar bene, il rito della tavola sono messi a rischio dalla proposta di fare di quel locale un luogo del consumo veloce di cibo, del mangiare spuntini e panini appollaiati su uno sgabello con davanti un vassoio, invece di mettere le gambe sotto al tavolo e prendersi un tempo di piacere e condivisione del desco. Le padrone del locale debbono scegliere se continuare a perpetrare la tradizione del ristorante di famiglia, se continuare a consumare la loro vita tra i tavoli e le portate. 

PULCINELLESCO

Durata 55 minuti

Testo di Valerio Apice | Consulenza letteraria Giulia Castellani | Prologo Eugenio Barba | Maschere Sarah Sartori | Burattino Gaspare Nasuto | Video in scena Tommaso Scorteccia | Luci Luca Berettoni | Costumi Luciana Strata | Canzoni e arrangiamenti Valerio Apice e Salvatore Familiari

È un monologo scritto per la maschera, per le maschere che Valerio Apice indossa in scena. Quattro diversi personaggi raccontano l’eterna storia di Pulcinella: servo irriverente, figlio disubbidiente, trasgressore vittima del potere, ma forza vitale in grado di risollevarsi e rinascere, sullo sfondo di una Napoli che svela la sua crudeltà e la sua bellezza. I ritmi popolari, la poesia in musica, lo sberleffo, il grottesco del gesto e della parola racchiudono il ventennale lavoro di Valerio Apice e la sua originale interpretazione della Commedia dell’Arte. Valerio Apice, autore-attore, alterna prosa, poesia, canzoni, in un ritmo serrato in cui lo spettatore è giocosamente coinvolto. Con l’ausilio del video in scena, della tecnica d’improvvisazione, della recitazione cantata, Pulcinellesco vuole essere un omaggio a quelle compagnie di teatranti girovaghi, professionisti della scena, che Sergio Tofano ricorda nel suo libro “Il teatro all’antica italiana”. Apice ci porta in viaggio attraverso una tradizione napoletana ricca di contaminazioni e reinvenzioni. Le maschere dello spettacolo sono state realizzate dalla Famiglia Sartori e la maschera di Pulcinella è stata creata sulla matrice in legno che Amleto Sartori ideò per Eduardo De Filippo e dal 1958 non più rifatta.

OMBRE

Durata 50 minuti

Di e con Giuseppe Innocente | Regia Ivano Picciallo | Produzione IAC Centro Arti Integrate / MALMAND Teatro | Musiche di Angelo Sicurezza

Notte, studio d’artista. Un uomo chino su un tavolo disegna freneticamente, uno via l’altro i fogli scivolano sul pavimento, dal mare di carta che si crea intorno al tavolo emergono delle figure, facce storte occhi grandi e segnati. Sono ombre, presenze mute che accendono la fantasia dell’artista. 

Dal silenzio di quei personaggi nascono le storie che l’artista racconta e vive sul suo corpo come un gioco che si ripete ogni notte quando il mondo non gli basta più.

Lo spettacolo è pensato come una performance estemporanea in cui l’attore immerso nel paesaggio sonoro, partendo dai suoi disegni inizia ad imbastire una narrazione creata sul momento, non lineare, esplosa, basata sulle storie raccolte ad Alicudi e che di esse ne conserva l’atmosfera onirica. Il palco così diventa isola in cui racconti, immagini e musica danno la possibilità al pubblico di affacciarsi su un mondo più largo dove finalmente tutto può essere.

ORA FELICE

Durata 60 minuti

Di e con Francesca Albanese, Silvia Baldini, Antonello Cassinotti, Laura Valli
Dramaturg Simona Gonella | Produzione Qui e Ora Residenza Teatrale e Ass. Sosta Palmizi | Con il contributo del MIC Ministero della Cultura | Foto Michela Di Savino

Come si trova la felicità?
Dal 2021 a oggi in Italia più di tre milioni di persone hanno deciso di lasciare la propria vita precedente per cominciarne una nuova, come se d’un tratto tutti gli abitanti di Roma o di Parigi o di Berlino decidessero di cambiare lavoro, per vivere meglio, per stare bene. Ora Felice è un precipitato del contemporaneo, del bisogno di ritrovarsi, di scoprire di nuovo un senso delle cose in un mondo che sempre più ci sconcerta. Il pubblico siede ai tavolini: è la serata di inaugurazione di un luogo che è un’avventura nel mondo del vino di due donne che hanno lasciato tutto, dato le dimissioni dalle loro vite precedenti. Insieme a loro Dj Bacco, chiamato per animare la serata, un demone capace attraverso l’ebrezza e la musica di guidare le nostre vite o un vecchio amico musicista? Tutto è pronto, il vino sta per essere servito, ma qualcosa dal passato delle due donne torna a turbare questa avventura di vita. Il ritmo è incalzante, la vicenda inebriante, equivoci, colpi di scena, tutto innaffiato dal vino, che è protagonista assoluto di questa pièce.

Ora Felice continua la sperimentazione di Saga Salsa e Saga Noir: lavorare in una situazione in cui il pubblico si trova non solo molto vicino alle performer, ma completamente immerso nella storia. Questa dimensione stilistica, per Qui e Ora, è accompagnata a storie e temi che toccano il contemporaneo e l’universale. Al centro di Saga Salsa e Saga Noir vi erano il cibo, i rapporti familiari, il senso del vivere e del morire. Ora Felice ci porta nel sentire contemporaneo, nelle esistenze di chi ha deciso di lasciare la propria vita per inventarne una nuova.

CLITENNESTRA

Durata 55 minuti

Regia, scene e interpretazione di Paolo Cutuli | Aiuto regia e disegno luci di Andrea Naso | Produzione DRACMA – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche

Clitennestra uccide suo marito Agamennone al ritorno dalla guerra di Troia. Cos’ha fatto durante i dieci anni d’assenza del suo grande amore? Perché l’ha ucciso con l’aiuto del suo amante? Quale prezzo ha dovuto pagare per il suo sconfinato amore e per il suo efferato delitto? 

Nel corso dello spettacolo vengono analizzati con precisione chirurgica, non solo i fatti, ma anche le motivazioni che portano la sventurata eroina dai capelli grigi ad impugnare il coltello che ucciderà l’unico vero amore della sua vita.

Uno spettacolo performativo in cui la regia, asciutta e moderna, con l’avallo scenico e drammaturgico di tre trolley da viaggio, restituisce vita ai personaggi narrati in un alternarsi di pantomine e teatro d’attore, restando
comunque rigorosamente a servizio del testo. Un testo preciso e spietato. Il pubblico di questo spettacolo diventa la corte che giudica Clitennestra e a cui la donna si rivolge come ultima preghiera: per chiarirsi e per chiarire; per prendere una decisione finale.

CODE RITTE E UN PIFFERO

Durata 40-50 minuti

Di con i bambini e le bambine che hanno partecipato al laboratorio teatrale.

Tratto da “Il pifferaio magico” dei fratelli Grimm. Questa storia racconta di un villaggio invaso dai topi e di un pifferaio magico che viene chiamato per liberare il villaggio, con la promessa di una giusta ricompensa. Il pifferaio, grazie al suono del suo piffero riuscirà a liberare i cittadini dalla terribile invasione, ma cosa succede quando il borgomastro non mantiene la sua promessa?

SPERIAMO CHE SIA FEMMINA

Durata 50 minuti

Con Anna Onorati e Girolamo Schiuma | Regia Anna Onorati | Scrittura Anna Onorati | Musiche Anna Onorati e Girolamo schiuma | Arrangiamenti ed effetti sonori Girolamo schiuma

SPERIAMO CHE SIA FIERA EMANCIPATA MISTICA MADRE IRONICA NIDO NOTTE AURORA                                                  

Tutto comincia con un canto, o forse un lamento o forse un ritardo.
Speriamo che sia FEMMINA non è uno spettacolo ma un omaggio alla Donna, alla Femmina. Donna dal latino Domna, Domina (Signora, Padrona). Femmina dal latino Femìna, stessa radice di Fecundus quindi Fecondo. Femmina è feconda di molteplici parti, molte molliche di pane, molte parole, molti canti. Sarà un viaggio teso ad incontrare alcune donne che hanno fatto la storia, storie di forza, di armonia, di bellezza; Un viaggio a tratti amaro e a tratti ironico su quell’essere femmina che appartiene anche all’essere maschio. Attraverso letture, brevi monologhi, musica, canti antichi e modernissimi, effetti di natura, canzoni d’autore, canzoni fatte a mano, rifletteremo sul potere della Volontà di farcela, di superare ostacoli e muri per creare nuovi sentieri di bellezza, di confronto e di accoglienza del maschile nel femminile e del femminile nel maschile. La forza non è nell’essere femmina o maschio, donna o uomo ma nell’essere reciproci, nel condividere passioni, nel plasmare, uomo e donnainsieme, racconti universali che sanno parlare al cuore di tutti. Io Anna: Donna, Femmina – Girolamo: Uomo, Maschio, Uniti in questa avventura umana che guarda, parla, canta, alle Essenze Femminili che sono in ognuno di noi a prescindere dall’essere uomo o donna.

I SEGRETI DEL BOSCO

Durata 50 minuti

Autore Claudio Massimo Paternò/Eleonora Cecconi |
Regia Claudio Massimo Paternò | Interpreti Claudio Massimo Paternò – Ladislava Laura Dujsikova/Ingrid Monacelli | Scene e figure animate Mario e Ada Mirabassi | Produzione MTTM – Micro Teatro Terra Marique – APS e Tieffeu – Teatro di Figura Umbro

Il bosco ci racconta una paradossale storia notturna sulla diversità, sul riconoscimento di sé e sul pregiudizio. Un’avventura che alterna toni delicati, leggeri ed ironici e che vede protagonisti due animali (una civetta e un pipistrello) spesso visti in modo negativo e sinistro. Essi si rivelano creature delicate, timide, sognatrici, portatrici di valori e sentimenti universali quali l’amore, la tenacia, l’amicizia. Due creature essenziali per l’eco-sistema ed oggi in pericolo di estinzione. Due animali notturni che hanno un singolare destino: avere molte cose in comune ma essere tra loro irrimediabilmente lontani, perché uno predatore dell’altro. Un giovane pipistrello orfano si innamora di una civetta canterina che si sta preparando, a dispetto dei pregiudizi, a partecipare al “Festival del Canterino Notturno” (che sarà mostrato come parodia di festival canori ben più famosi). 

Il pipistrello è convinto di essere un uccello ma un topo gli dimostra di non essere altro che un topo con le ali e di essere una delle prede preferite di uccelli notturni proprio come la civetta. Nonostante questa differenza il pipistrello non si da per vinto e si dichiara. La civetta però pensa solo alla sua imminente performance e liquida velocemente il suo spasimante. Arrivato il momento dell’esibizione la civetta si trova ostaggio di un gruppo di zanzare golpiste e il pipistrello (tra i più grandi predatori di zanzare) la libererà. Tuttavia la differenza di specie c’è e i due capiscono che potranno convivere felicemente solo nella loro differenza.

BACCANTI RAVE

Durata 65 minuti

Da Euripide, Chat GPT e altri | Di e con Alessandro Balestrieri | Visual
Alektron | Una produzione Teatro della Caduta | Co-prodotto da Teatro Ebasko | Con il supporto di Matutateatro e Z.I.A. Zona Indipendente Artistica

Baccanti Rave è un’esperienza immersiva che trasforma l a tragedia di Euripide in un rituale contemporaneo, fondendo teatro, musica tecno-arab e visual art. 

Dioniso scende sulla Terra sotto forma di un essere umano fluido, né uomo né donna , deciso a sconvolgere un mondo oppresso dal controllo maschile. Per scardinare l’ordine imposto, il dio chiama le donne alla ribellione: abbandonano le loro vite quotidiane e iniziano a danzare in un rituale collettivo di libertà.

Gradualmente anche alcuni uomini, attratti dalla sua energia, si uniscono al cerchio, lasciandosi trascinare in un’estasi che dissolve i confini tra generi, ruoli e potere. Finché tutto il mondo non si ferma e inizia a ballare.

Il pubblico è parte attiva del baccanale. Non si assiste seduti, ma si entra nel ritmo di un vero e proprio dj set, dove le luci, i suoni e le immagini avvolgono ogni partecipante. Ballare diventa un atto rituale e catartico, un modo per immergersi nel caos vitale che Dioniso porta con sé. Baccanti Rave è insieme rito antico e festa contemporanea, una riflessione sensoriale e collettiva sul potere liberatorio della ribellione.

INCONTRI

GIOVANI E MEDITERRANEO

Durata 60 minuti

Incontro inaugurale

Intervengono: Claudia Di Perna e Luca Iacovone – fondazione Matera-Basilicata 2019, Margherita Di Lucca – Generazione Lucana, Giovanni Calia – Giallo Sassi, Referente del comune di Miglionico

Un’occasione per immaginare insieme il futuro del nostro mare/spazio comune a partire da un’idea tanto suggestiva quanto radicale.

Questa visione parte da una teoria audace: nel prossimo futuro, il Mediterraneo, oggi frammentato da confini, tensioni e disuguaglianze, sarà finalmente riunito. Le terre emerse, separate da millenni di storia e geopolitica, torneranno a ricongiungersi, non solo fisicamente ma simbolicamente, culturalmente, umanamente. Ma se questo è il destino verso cui tendere, cosa possiamo fare per essere pronti come società? La nostra proposta è di partire da chi quel futuro lo abiterà davvero: i giovani, gli abitanti del tempo che verrà. In questo spazio d’incontro, vogliamo chiederci come rinsaldare i legami con i loro coetanei che vivono sulle altre sponde del Mediterraneo, come riscoprire affinità, ascoltare differenze, immaginare nuove alleanze. E vogliamo farlo attraverso i linguaggi dell’arte, e in particolare del teatro, spazio vivo di relazione, specchio e invenzione. Questo incontro vuole essere l’inizio di un percorso: di pensiero, di ascolto, di creazione. Un laboratorio di idee e visioni per fare del Mediterraneo non solo una geografia, ma una possibilità condivisa.

Cosa significa tutto questo per un luogo come Miglionico, nel cuore delle aree interne lucane? Piccoli centri come Miglionico, con le loro radici profonde e le loro dimensioni intime, possono diventare laboratori ideali per coltivare questa nuova visione mediterranea. Lontani dalle grandi metropoli ma immersi in una storia millenaria, questi territori custodiscono un patrimonio umano e culturale che può essere riletto in chiave contemporanea, con uno sguardo aperto verso l’altro.

Nel coinvolgere i giovani di Miglionico in questo percorso, si aprono spazi per contrastare lo spopolamento, la marginalizzazione e il senso di isolamento che spesso colpiscono le aree interne. Un’esperienza artistica e interculturale di questo tipo può generare appartenenza attiva, consapevolezza, desiderio di restare e costruire. Miglionico può diventare non solo il destinatario, ma l’origine di nuovi immaginari: un luogo da cui partono connessioni, linguaggi e relazioni che attraversano il Mediterraneo e lo ricompongono.

Nuovi processi possono nascere proprio da qui, sia culturali, dove il teatro, la narrazione e l’incontro diventano strumenti per creare comunità e dare voce a chi spesso resta ai margini, sia politici, perché i giovani delle aree interne possono affermarsi come soggetti attivi nella ridefinizione del Mediterraneo, rompendo lo schema centro-periferia e proponendo modelli alternativi di sviluppo, coesione e cittadinanza. Ripensare il Mediterraneo da un luogo come Miglionico significa ribaltare le mappe, rimettere al centro le relazioni, fare dei margini uno spazio di sperimentazione e futuro. Significa riconoscere che anche da un piccolo borgo si può immaginare un mondo nuovo, più giusto e più unito.

INFANZIA E POTERE

Durata 60 minuti

Momento di approfondimento 

Intervengono Marianna Busiello, Mariangela Tantone e Ivan Moliterni – Ombre Meridiane, Referente del Comune di Miglionico

Uno spazio di riflessione sulla relazione tra l’infanzia e le politiche dei governi contemporanei. L’incontro “Infanzia e Potere” nasce dall’urgenza di interrogarsi sul ruolo dell’infanzia all’interno delle società contemporanee e, soprattutto, nel quadro delle politiche pubbliche. Quale posto occupano i bambini e le bambine nelle agende politiche? In che modo le scelte dei governi – in ambito educativo, sociale, economico e culturale – incidono sulla loro vita quotidiana, sui loro diritti, sul loro futuro? L’infanzia è spesso evocata come valore simbolico, come promessa o speranza, ma troppo di rado è considerata come una presenza attiva nella costruzione della società. Questo incontro vuole offrire uno spazio di confronto aperto e multidisciplinare per analizzare le dinamiche di potere che attraversano l’infanzia, interrogarsi sulle responsabilità delle istituzioni e riflettere su come rendere i bambini e le bambine davvero visibili, ascoltati e tutelati.

È quindi necessario e doveroso che gli adulti assumano responsabilità e riconoscano le mancanze dell’attuale sistema che, almeno in parte, hanno contribuito a costruire per avviare un ripensamento complessivo delle politiche avendo un orizzonte temporale di lungo periodo ed in maniera che coinvolga tutta la comunità educante, se non si vuole perdere di vista un’intera generazione. Il linguaggio artistico, combinando espressione creativa, emozione e comunicazione simbolica, rende le questioni sociali più visibili, comprensibili e memorabili. È in grado di rendere accessibili e comprensibili anche temi difficili o controversi. Inoltre, creando empatia, spesso spinge il pubblico a identificarsi con una causa o un problema.

Quali effetti può avere questo percorso in una comunità come Miglionico, nelle aree interne della Basilicata?

In un borgo come Miglionico, dove la dimensione comunitaria è ancora fortemente percepita, il tema dell’infanzia si intreccia con le sfide più profonde legate allo spopolamento, alla scarsità di servizi, al diritto all’educazione e alla partecipazione culturale. Un’iniziativa come “Infanzia e Potere”, se radicata in un contesto simile, può rappresentare una leva fondamentale per ripensare le politiche locali a partire dai bisogni dei più piccoli, ma anche per immaginare una nuova centralità sociale e politica dei territori marginali.

Rimettere l’infanzia al centro significa, in questi contesti, rimettere in moto la vita stessa della comunità, investire nel futuro, creare spazi di relazione intergenerazionale, restituire senso e funzione ai luoghi pubblici, rafforzare la coesione sociale. Può diventare un’occasione concreta per riscoprire la vocazione educativa e culturale dei piccoli centri, non come realtà arretrate da tutelare, ma come luoghi generatori di visioni alternative. Da Miglionico possono partire nuovi processi, basati su un’idea di cura collettiva, su forme di cittadinanza attiva e corresponsabilità. L’arte, in questo, gioca un ruolo decisivo: attraverso il teatro, la narrazione, il disegno, la musica, è possibile coinvolgere bambini e adulti in percorsi di consapevolezza che superano le logiche assistenziali e restituiscono dignità e voce a tutte le età.

Promuovere un pensiero sull’infanzia nei territori interni, significa anche ripensare la democrazia: attraverso l’inclusione dei più piccoli nelle scelte che li riguardano, costruendo istituzioni capaci di ascoltare e rispondere, anche dove le risorse sono limitate e rendendo l’infanzia protagonista non solo dei discorsi, ma delle trasformazioni. In questa prospettiva, Miglionico non è un luogo periferico, ma un centro di possibilità. Un punto da cui ripartire per costruire comunità educanti, attente, capaci di immaginare una politica che non guarda solo al breve termine, ma mette al centro ciò che davvero conta: il diritto a crescere, a partecipare, a essere felici.

MAPPA MIGLIONICO (MT)

1. Piazza San Nicola: 40°34’09.5″N 16°29’56.2″E
2. Largo Sant’Angelo: 40.569427, 16.4977953
3. Piazza Municipio: 40°34’14″N 16°30’00″E
4. Villa Comunale-Insomnia bar: 40°34’06″N 16°30’00″E

Premi sulle coordinate per aprire maps