Crediti

Con Andrea Santantonio e Barbara Scarciolla
Regia di Andrea Santantonio e Nadia Casamassima
Adattamento drammaturgico di Andrea Santantonio
Video scenografie di Michela Rondinone
Composizione sonora di Antonello Tosto 

Genere Teatro d’attore non verbale
Consigliato per un pubblico dai 5 anni in su
55 minuti

È uno spettacolo sul dramma vissuto da tutte le bambine e tutti i bambini che vivono in luoghi di guerra.

Un luogo bombardato. Silenzio, polvere e macerie. È da quel silenzio che emergono due figure: un soldato e una bambina. Lui indossa la divisa di troppe guerre, lei porta negli occhi la paura e la fame. All’inizio si respingono, si osservano. Poi, passo dopo passo, trovano un modo per stare insieme. Non ci sono parole, solo gesti, suoni, immagini.

Il soldato prova a proteggere la bambina e le insegna a sopravvivere attraverso l’unica forza che la guerra non può distruggere: l’immaginazione. Tra la paura delle bombe, il rumore assordante delle sirene, il freddo e la mancanza di cibo, la fantasia diventa rifugio, gioco, resistenza.

Finché dalla radio arriva un messaggio speciale: un gruppo di bambini è partito dai villaggi distrutti per cercare un posto di pace. La bambina si unisce a loro. E nel suo passo, nel suo canto, si sente un suono semplice, ostinato, universale: Eh-Oh.

Note di regia

“Eh-Oh – In marcia per la pace” nasce dal desiderio di parlare della guerra senza mostrarla, di raccontarne le conseguenze attraverso il silenzio, i gesti, gli sguardi. In scena, solo due figure: un soldato e una bambina. Due corpi estranei nello stesso paesaggio distrutto, costretti a riconoscersi come esseri umani prima ancora che come nemici o vittime.

Lo spettacolo è non verbale perché la guerra, quando arriva, toglie la voce. Ma anche perché la pace non ha bisogno di traduzioni: si esprime attraverso il corpo, il ritmo, il respiro condiviso.

Il soldato protegge la bambina con l’immaginazione: inventa mondi per farle credere che la vita possa ancora essere possibile. La bambina, a sua volta, sopravvive grazie all’immaginazione: trasforma la paura in gioco, il buio in speranza che danza. Tra loro nasce una fragile alleanza che resiste al rumore delle bombe e alla distruzione.

Alla fine, la bambina si unisce a una marcia di bambini in cammino verso un luogo di pace. Il canto “Eh-Oh” diventa un grido collettivo, un atto di resistenza e di rinascita. “Eh-Oh – In marcia per la pace” è un atto di teatro civile e poetico, un inno teatrale alla disobbedienza della pace.

Note bibliografiche

Liberamente ispirato a La crociata dei bambini di Bertold Brecht

Galleria