Il teatro non è mai fermo, soprattutto quando cresce. Quest’anno apriamo la stagione de Il Teatro Che Cresce con appuntamenti straordinari dedicati alla danza, in un luogo speciale: il Borgo La Martella di Matera. Qui sta per nascere un nuovo germoglio, frutto di un seme piantato tempo fa. Iniziamo quest’anno con un grande movimento dell’anima e del corpo, con una danza appunto, e ci prepariamo ad aprire una nuova fase per IAC e per la città: più ricca, più complessa e tutta da scoprire.
Il Teatro Che Danza è organizzato in collaborazione con Città delle 100 Scale Festival.
Con il sostegno del Ministero della Cultura, la Regione Basilicata e il Comune di Matera.
Calendario
16 settembre
Ore 20:00 – “That’s all” | Compagnia Artemis Danza – Davide Tagliavini | Ingresso 4€
Ore 20:45 – “Fragmentation” | Beirut Physical Lab – Christophe Al Haber | Ingresso 3€
Ore 21:15 – “Ancentral echoes” | Beirut Physical Lab – Samer Zaher | Ingresso 3€
18 settembre
Ore 20:00 – “Pornodrama_Trio” | Versiliadanza – Camilla Guardino, Giuseppe Comuniello | Ingresso 5€ | Spettacolo fruibile anche a persone ipovedenti, cieche e sorde.
21 settembre
Ore 20:00 – “Non ho chiesto (io) di venire al mondo” | Zerogrammi, Alessandra Indolfi, Roberta Indolfi, Eleonora Gambini, Giuseppe Zagaria | Ingresso 5€
25 settembre
Ore 20:00 – “Simposio” | Compagnia Bellanda – Lia Claudia Latini, Giovanni Leonarduzzi | Ingresso 3€
Ore 20:45 – “Stiamo lavorando per voi (ci scusiamo per il disagio)” | Chiasma – Claudio Larena | Ingresso 4€
Ore 21:30 – “La dolce vita” | Compagnia Bellanda – Lia Claudia Latini, Giovanni Leonarduzzi | Ingresso 3€
Luogo: Piazza Monte Grappa, Borgo La Martella (Matera)
Non si effettuano prenotazioni.
That's all
Coreografia, ideazione e interpretazione Davide Tagliavini | Design Emanuele Nanni | Consulenza artistica Anna Albertarelli, Monica Barone, Rosa Maria Rizzi
Produzione Compagnia Artemis Danza | Coproduzione Artisti Associati – Centro di Produzione Teatrale | Con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura
That’s all: è tutto. Può essere una resa, un commiato o l’incipit per un nuovo numero che si appresta a iniziare.
In una wunderkammer piena di gesti e danze, troviamo stupore e ironia, corpo e voce, suoni e personaggi che appaiono per poi dissolversi. Qui una serie di eventi si presentano e si dileguano facendosi spazio tra loro. Partendo da temi quali la meditazione e l’emersione di parti inconsce, il performer articola l’azione seguendo un flusso e un crescendo ritmico che lo portano a vivere una piccola odissea colma di situazioni inaspettate.
Fisicità, cambiamenti di stato e colore innescano un gioco fatto di guizzi e inviti, aperto alla trasformazione e all’imprevedibilità.
Ingresso: 4€
È possibile acquistare il biglietto presso il botteghino e online.
Biglietti online: www.cittacentoscale.it
Fragmentation
Concept e performance Christophe Al Haber | Musiche originali Andy Khouloussy | Produzione Beirut Physical Lab | Spettacolo presentato nell’ambito del progetto Solidarity in Motion
La domanda di partenza è: “Cosa c’è che non va in me?”
La risposta a questa domanda sta in Fragmentation, un assolo che esamina la disconnessione e la riconnessione del corpo con se stessi e con lo spazio circostante, mostrando le potenzialità del corpo di scomporsi e ricomporsi attraverso un lavoro sulla tensione muscolare, sulle dimensioni e l’orientamento spaziale in diversi schemi di movimento.
Al Haber sperimenta le possibilità di movimento del corpo tra controllo e instabilità, attraverso azioni semplici e ripetute che a volte diventano imprevedibili: una danza tra staticità e movimento dinamico, selvatico. Opera prima dell’autore, la creazione è iniziata durante il programma intensivo Beiroot Bodies 3 del Beirut Physical Lab e si è ampliato attraverso una residenza al MACAM in Libano a fine 2024. Lo spettacolo debutta in Italia grazie alla collaborazione con i partner del nuovo network Solidarity in Motion.
Ingresso: 3€
È possibile acquistare il biglietto presso il botteghino e online.
Biglietti online: www.cittacentoscale.it
Ancestral Echoes
Ideazione e danza Samer Zaher | Musiche originali Andy Khouloussy | Co-creazione Bassam Abu Diab | Produzione Beirut Physical Lab | Spettacolo presentato nell’ambito del progetto Solidarity in Motion
Questa creazione emerge da un corpo inteso come archivio, luogo di memoria, di rottura. Non inizia con le risposte, bensì con l’assenza: un corpo orfano, una parola staccata dal suo significato, un volto letto attraverso la lente dell’alterità. Samer Zaher indaga il modo in cui i sistemi di potere cercano di definire, confinare e classificare l’identità: attraverso il genere, la nazionalità, la razza e il linguaggio.
La sua pratica di movimento resiste a queste strutture ritornando alla cruda fisicità del corpo, che diventa spazio per re-immaginare l’identità al di là delle etichette imposte. Il lavoro attinge a un vocabolario ibrido di Dabke, Bollywood, Voguing, Baladi, Dancehall, danza contemporanea e teatro fisico. Queste forme non sono riprodotte come rappresentazioni culturali, ma piuttosto vengono decostruite e ricomposte, trattate come frammenti instabili attraverso i quali il corpo parla nei propri termini.
Distorcendo queste tradizioni, Zaher interroga il pubblico su ciò che potrebbe vedere a prima vista, e mette in discussione l’idea stessa di autenticità e purezza culturale. Una performance che abbraccia la molteplicità, la frammentazione e la contraddizione, non come fonti di confusione, ma come luoghi di possibilità radicale.
Ingresso: 3€
È possibile acquistare il biglietto presso il botteghino e online.
Biglietti online: www.cittacentoscale.it
Spettacolo fruibile anche a persone ipovedenti, cieche e sorde.
Pornodrama_Trio
Ideazione e interpretazione di Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello | Inteprete LIS: Elvira Scorza | Produzione Versiliadanza
Dal 2018 portiamo avanti una ricerca che ha come fulcro la trasmissione dell’arte visiva a persone cieche attraverso linguaggi capaci di restituire la poesia delle opere. Abbiamo indagato lo spettacolo dal vivo, con particolare attenzione alla danza (da cui è nato Let me be. Capitolo I di una Trilogia per un nuovo sguardo ). Abbiamo iniziato a sperimentare una drammaturgia del corpo, del testo e del suono creando un’ audio descrizione poetica live dello spettacolo fruibile a tutto il pubblico.
Pornodrama è una danza intima fatta di corpi e parole. Corpi che si raccontano all’altro e parole che forse non verranno mai sentite. Parole effimere come la danza, che riportano lo spettatore a rivivere a modo suo l’esperienza fisica di ciò che ha davanti. I performer descrivono in prima persona ciò che il proprio corpo in scena sta vivendo e percependo in relazione all’altro, al vuoto, allo spazio, al silenzio e alla voce vicina. Il pubblico spiando in cuffia o soltanto avvicinandosi agli interpreti potrà prendere parte dell’esperienza. Come quando appoggi l’orecchio sul petto di una persona per sentirne il battito.
O avvicini il naso alla pelle per ascoltarne l’odore.
Un’interprete LIS renderà lo spettacolo accessibile anche a persone sorde integrandosi alla partitura coreografica.
Un linguaggio tra danza e drammaturgia, un testo che girerà in una danza fatta di relazioni. Una pluralità di voci che porteranno diversi punti di vista sulla scena.
Ingresso: 5€
È possibile acquistare il biglietto solo presso il botteghino dalle 19:30.
Non ho chiesto (io) di venire al mondo
Concetto e coreografia Alessandra e Roberta Indolfi | Performance e creazione Eleonora Gambini, Alessandra Indolfi, Roberta Indolfi e Giuseppe Zagaria | Costumi Caterina Piatti | Acting/vocal coach Sebastian Luque Herrera | Produzione esecutiva Zerogrammi
Progetto vincitore del Premio Cantiere Risonanze 2024
Il lavoro parte da una riflessione sulla condizione attuale della nostra generazione e su come questo tempo storico sia focalizzato sul prodotto, sul risultato e su ciò che si ottiene, piuttosto che su chi si è e su cosa si ha da dire. Partendo da questa riflessione, volevamo parlare di come la società ipercapitalistica e iperproduttiva generi stress, ansia e annichilimento. Tuttavia, ciò che ne è emerso è in realtà uno spettacolo che esplora il gioco, e lo “stare al mondo giocando”. Nello specifico il nostro lavoro si sviluppa a partire dal gioco della campana, anche detto gioco del mondo, che viene portato in scena e diventa il fulcro di un meccanismo che, progressivamente, si sfalda a causa di cedimenti interni al sistema stesso. Serio, pieno di regole, divertentissimo, fine a sé stesso. Serio, pieno di regole, divertentissimo, fine a sé stesso e fallimentare, questo gioco vuole essere una dedica al passato e una lettera al futuro.
Giochiamo finché non dimentichiamo che qualcuno doveva vincere, chi per primo sarebbe arrivato più lontano. Giocare è un fatto serio, lǝ bambinǝ lo sanno. Unica regola: crederci, che è una questione di vita o di morte, che tutto vale, a costo di salvarsi la pelle. Il gioco questa è la nostra forma incarnata di contestazione a questa società. Per ricordarci sempre il potenziale ludico dell’esistenza.
Ingresso: 5€
È possibile acquistare il biglietto solo presso il botteghino dalle 19:30.
Simposio
Creato e danzato da Lia Claudia Latini e Giovanni Leonarduzzi
Dalla storia di Platone ai giorni nostri, una continua tensione alla ricerca del corpo totale, unico, completo. Dagli “ermafroditi” narrati nel discorso di Aristofane, figure soprannaturali, nella forza e nella forma, al corpo diviso che abbiamo.
Il tentativo di ricongiungimento, la tensione verso la completezza, il rapporto mai del tutto “soddisfatto” perché ormai è impossibile tornare ad essere un “corpo unico”. Un perenne desiderio di ricongiungimento, un desiderio che anima e muove i corpi.
Dalla storia specifica di Platone all’analisi della società attuale e delle dinamiche relazionali in essa contenute: la difficoltà di trovare, mantenere e coltivare una relazione di coppia in una società che spinge verso un individualismo sempre più forte e che porta ad una minore accettazione della vita di coppia “compromesso”. Da qui nascono le nostre figure in movimento dove i due corpi, sommati tra loro, ne creano uno più grande. Con il desiderio di poter trovare maggiori occasioni di valutazione, analisi, studio e feedback, questo “duetto breve”, è stato proposto in svariati festival, vetrine e competizioni coreografiche internazionali come Hannover Choreography 36 (Choreography Competition Hannover), Copenhagen International Choreography Competition, RIDCC Rotterdam, MasDanza Gran Canaria.
Ingresso: 3€
È possibile acquistare il biglietto presso il botteghino e online.
Biglietti online: www.cittacentoscale.it
Stiamo lavorando per voi (Ci scusiamo per il disagio)
Di Claudio Larena | Con Giovanni Onorato, Elena Bastogi, Claudio Larena | Costumi Ileana Alesi | Suono Lorenzo Minozzi | Luci Francesco Tasselli | Produzione Chiasma | Con il sostegno di Mare Culturale Urbano, Associazione Demetra (Cura), Lavanderia a vapore, AtelierSi | Ringraziamenti Margherita Kay Budillon, Anouk Chambaz, Sofia Naglieri, Luca della Corte, Porto Simpatica
L’idea è quella di simulare un cantiere urbano che esiste solo per essere cantiere. Un luogo in cui il lavoro è la creazione del luogo di lavoro e non il lavoro per il quale dovrebbe esistere quel luogo: una Macchina Celibe che si autoalimenta e che esiste solo per l’avanzamento e il sostenimento della stessa.
Simulare un cantiere significa occupare una porzione di spazio pubblico attraverso un’estetica conosciuta e a norma di legge, significa poter abitare quel frammento, poter vivere quella dimensione spazio-tempo, svuotando un cantiere del suo significato, liberandolo dalla sua funzione per renderlo Manifesto di cambiamento e stravolgimento del paesaggio e dell’ordinario. Simulare un Cantiere significa proporre di riattivare la percezione del circostante, che viviamo come sfondo assunto a cui siamo abituati ed educati. Significa instituire un Luogo, prendere spazio ed abitarlo, modificandone il senso e il contenuto, mantenendo identico il contenitore, la forma e l’estetica.
Ingresso: 4€
È possibile acquistare il biglietto presso il botteghino e online.
Biglietti online: www.cittacentoscale.it
La dolce vita
Ideazione e danza Lia Claudia Latini e Giovanni Leonarduzzi | Produzione Compagnia Bellanda
Guidato dalla composizione musicale delle opere fiabesche “Der Mond” e “Die Kluge” di Carl Orff, il duetto si avvale della verità del corpo a scapito dell’eloquenza, in un’atmosfera tra veglia e allucinazione, lasciando che il dubbio scivoli oltre il loro confine. I personaggi sono privi di molte parole ma dotati di un’aggressività superficiale, prossima all’afasia, la cui rivolta sorda respira dal corpo e la verità del ruolo proviene necessariamente dall’interno.
Due corpi recettori di passioni e un’ossessione amorosa, o meglio, la determinazione di uno dei due personaggi a far comprendere all’altro la natura profonda dell’amore e a convincerlo ad abbandonarsi incondizionatamente.
Ogni gesto è un rito, una danza d’amore e controllo.
La morale della fiaba? Nell’amore non c’è saggezza
Ingresso: 3€
È possibile acquistare il biglietto presso il botteghino e online.
Biglietti online: www.cittacentoscale.com